sabato 29 dicembre 2018

Il sogno della tigre

- Stanotte mi son svegliata alle 4.30 con un’incubo

- Cosa hai sognato?

- Ho sognato che urlavo arrabbiata contro mio padre e mio marito e che mi andava via la voce e nessuno mi ascoltava.

- Poverina😞😘

- C’ho messo un po’ a riaddormentarmi. Tu?? Hai dormito bene??

- Si solo che ho ancora sonno

- Hai fatto tardi?

- Era mezzanotte.

- E sei ancora stanco? Allora sei in decompressione!! Anche io... ho mollato i freni e vago dal letto al divano.

- Ahahah!! Tu lo puoi fare... sei coccolosa...

- Anche tu... fino alla fine delle feste però! Mi son ricordata un altro pezzo di sogno!

- Dimmi.

- C’era un sentiero tra la città e la campagna e o lo percorrevo ad un certo punto mi sono inoltrata nella campagna e mi ha assalito una tigre. Mi è bHo dei problemi di comunicazione a quanto pare... nessuno mi ascolta,alzata addosso e ho pensato sono morta!! Invece lei era ferita e mi ha buttato giù a terra e si è accucciata sotto un albero... sanguinava... Io ho chiamato i pompieri 😁 per chiedere aiuto ma nessuno mi dava retta e minimizzavano. Ho dei problemi di comunicazione a quanto pare... nessuno mi ascolta.

- Io si.

- Ti ascolto volentieri.

- È vero. Grazie.

- Prego!

- È un sogno abbastanza chiaro. Questo confine tra campagna e città, tra conosciuto e sconosciuto, e la tigre sono io, ferita e che non può più far male.

Dai non ci pensare se no diventi triste. Vai a far colazione in città al bar della tua amica. Ci sentiamo dopo. Vuoi?

- Si ci sentiamo dopo tigrotto .. bacetti

venerdì 28 dicembre 2018

Il sogno

- Ti ho sognato

- Davvero?

- Stavi guidando una casa con una barra tipo timone, su una strada tutta curve a strapiombo sul mare.

- Allora ero impazzito!!

- Io avevo paura ma tu non mi ascoltavi perché sapevi la strada... e mi guardavi male perché ti rompevo l’anima

- Ahahaha!!!
Hai fatto colazione?

-Poi siamo arrivati in un albergo stranissimo... Eravamo una comitiva e non mi ricordo bene... ma dicevi che dovevamo avere un grande sogno da seguire per avere le camere per dormire.
Era tanto che non sognavo così a colori. 
Si ho mangiato i panini piccoli con il burro e la marmellata!

- Mi fa piacere

- Per la colazione o per il sogno?

- Per il sogno!

- È il subconscio... sono segnali che manda in superficie

- Chissà che vuol dire.

-È un sogno molto chiaro.

- Che dobbiamo viaggiare insieme?😊

- Che gli eventi stanno prendendo il timone della mia vita... Che mi piaccia o no la casa si muove e corre vertiginosa in bilico sullo sfacelo. Ma per avere un posto dove riposare di nuovo bisogna avere un grande sogno da seguire.

- E tu lo hai?

- Non lo so. Forse.

-E in questo sogno io che parte ho?

- Tu sei quello che tiene il timone e mi porta sul bordo vertiginoso della vita.

- Non so se sia bene o male... io di sogni non ne capisco. Spero sia un bene

- È un bene se porta cambiamento

- Allora sarò il tuo timoniere.




venerdì 7 dicembre 2018

Elena e io

Elena è in sala che prepara dei sacchetti di Natale io sto facendo l’albero vicino a lei e intanto ho acceso la tv per abitudine. Trovo un film cominciato da poco e che non riesco mai a finire di vedere e lo seguo come se fosse un audiolibro. Intanto Elena mi parla ad un certo punto sente dei rumori inequivocabili provenire dalla tv che da dove si trova non riesce a vedere e mi fa:” Limonano?” Senza alzare gli occhi dai suoi sacchettini. Ed io:” avoja!! 😁” E lei chiede:” Chi sono?” Io rispondo Ewan Mc Gregor e Eva Green...” E lei chiede perplessa:”Chi??” Io ci oenso su un po’ e dichiaro:” Serafina Pekkala e Obi One Kenobi” 😂😂😂

martedì 4 dicembre 2018

Sospensione


C’è stata tanta operosità qui io credo, tante vite si sono incrociate, destini diversi si sono annodati come tanti fili. Ci saranno stati motteggi, sorrisi, arrabbiature. Un via vai continuo di storie nuove e vecchie tutti i giorni, dalla mattina all’apertura alla sera quando si tornava a casa dopo una giornata al lavoro, con quella appagante sensazione di ben fatto, di compiuto che si ha quando si ha l’intima certezza di aver portato a termine nel miglior modo il proprio lavoro.
Ed ora non c’è più niente. Un non luogo che mantiene le tracce ormai sbiadite di tempo speso bene... e una bicicletta abbandonata che non porta più nessuno da nessuna parte.